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consiglio scientifico 01Il Consiglio Scientifico svolge funzioni consultive esprimendo pareri tecnico-scientifici, in via preventiva sui programmi di ricerca ed in via consuntiva sull’attività di ricerca svolta dal personale proprio dell’Ente e dal personale ad esso comunque afferente. Tale attività di valutazione è svolta in stretto raccordo con le metodologie e gli interventi previsti dall’ANVUR e, per quanto di competenza, dall’Organismo Indipendente di Valutazione di cui all’art. 14 e all’art. 74, comma 4, della legge 150/2009.

Il Consiglio Scientifico è composto da sette componenti, scienziati italiani e stranieri di chiara fama internazionale, con particolare e qualificata professionalità ed esperienza nei campi della biologia e/o della ecologia. La maggioranza dei componenti del Consiglio Scientifico deve essere individuata tra personalità di cui al precedente comma che afferiscono a organismi di ricerca pubblici o privati stranieri. Il coordinatore convoca le riunioni del Consiglio Scientifico e, sentito il Presidente dell’Ente, definisce l’ordine del giorno.

Il Consiglio Scientifico è nominato dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Presidente, che individua i componenti del Consiglio scientifico previa consultazione del Consiglio delle Sezioni ed acquisisce il parere vincolante dell’Accademia dei Lincei sulla proposta da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

I componenti del Consiglio Scientifico durano in carica tre anni e possono essere rinnovati al massimo due volte.

Il Consiglio Scientifico:
a) esprime parere sulla strategia scientifica generale o settoriale dell’Ente, in particolare sul Documento di Visione Strategica decennale e sul Piano Triennale;
b) esprime parere sulla costituzione delle Sezioni e sui relativi programmi di ricerca;
c) esprime parere sui piani di fabbisogno delle risorse umane;
d) esprime parere sulle linee programmatiche delle attività formative;
e) esprime parere sulla partecipazione dell’Ente a società, consorzi, fondazioni;
f) esprime un parere obbligatorio sulle procedure di valutazione dei ricercatori e tecnologi della Stazione Zoologica tenuto conto delle metodologie sviluppate dall’ANVUR e, per quanto di competenza, dall’Organismo Indipendente di Valutazione di cui all’art. 14 e all’art. 74, comma 4, della legge 150/2009;
g) valuta periodicamente i risultati dell’attività di ricerca dell’Ente, anche in relazione agli obiettivi definiti nel Piano Triennale;
h) svolge tutte le attività consultive ad esso assegnate dai regolamenti dell’Ente e dal Consiglio di Amministrazione.

I pareri ed i risultati dell’attività del Consiglio Scientifico sono trasmessi al Consiglio di Amministrazione con relazione del Coordinatore.

Il Presidente della Stazione Zoologica può essere invitato a partecipare alle riunioni del Consiglio Scientifico senza diritto di voto.

Il Consiglio Scientifico può essere tenuto in modalità telematica, come descritto all’art. 7, comma 9 dello Statuto della SZN.

Il Consiglio di Amministrazione della Stazione Zoologica Anton Dohrn, ai sensi dell'art.7 dello Statuto, è così costituito:

Componenti   Designazione
Prof. Roberto Bassi Presidente MUR
Prof. Silvestro Greco Componente Comunità Scientifica di Riferimento
Prof.ssa Simonetta Fraschetti Componente MUR

Dott. Filippo Capodiferro, Presidente Collegio dei Revisori dei Conti

Dott. Stefano Incarnati, componente effettivo

Dott. Stefano De Santis, componente effettivo


Nomina Collegio dei Revisori

Dott. Giuseppe Di Nardo – Presidente

Dott. Emanuele Bertulli – Componente effettivo

Dott. Francesco Tulimeri – Componente effettivo

Nomina Collegio dei Revisori - 2016

Silvio Greco

Silvio GrecoBiologo marino, Dirigente di Ricerca

Vice presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn, rappresentante legale dell’Ente

Docente di produzioni animali, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Docente di Ecologia Marina, Pontificia Università Antonianum Roma

Già membro della CNSA (Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide)

Membro del Consiglio Nazionale di WWF Italia

Grande Ufficiale all’Ordine del Merito della Repubblica

Ha effettuato campagne di ricerca in quasi tutti i mari del mondo, partecipando a 6 campagne di ricerca in Antartide.

Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali e autore di cinque libri "Guarda che mare" con Cinzia Scaffidi (2007) il “Pesce” illustrato da Sergio Staino (2015) editi da Slow Food Editore, “Un Onda di Plastica” con Raffaella Bullo, ed. Manifestolibri (2018) ,“La Plastica nel Piatto” Giunti Editore (2020). “Le parole della Transizione Ecologica” AA.VV. Ed. Ambiente (2021)

Segreteria del Presidente

Giovanna Di Gennaro 
Tel.  +39 081 5833215

E-mail: presidenza(at)szn.it

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La fondazione

Foto della Stazione Zoologica di Napoli ripresa dal mareLa fondazione della Stazione Zoologica è datata marzo 1872. Anton Dohrn, il fondatore e primo direttore, era nato a Stettino, in Pomerania, oggi parte della Polonia, nel 1840, da una famiglia della buona borghesia. Dohrn studiò zoologia e medicina in varie università tedesche, ma senza molto entusiasmo. I suoi ideali cambiarono nell'estate del 1862 quando giunse a Jena e vi incontrò Ernst Haeckel che lo introdusse alle opere e alle teorie di Charles Darwin. Dohrn divenne un fervente difensore della teoria di Darwin della "discendenza con modificazione", la teoria dell'evoluzione per selezione naturale. Decise allora di dedicare la sua vita alla raccolta di fatti e di idee a sostegno del darwinismo, e questo divenne il punto di inizio di una avventura durata tutta la vita. Durante la sua carriera universitaria trascorse periodi di ricerca sulla riva del mare: a Helgoland, ad Amburgo, a Millport in Scozia e a Messina. Qui prese corpo il progetto di coprire il globo con una rete di stazioni di ricerca biologica, analoghe alle stazioni ferroviarie, dove gli scienziati avrebbero potuto fermarsi, raccogliere il materiale, realizzare osservazioni ed esperimenti, prima di spostarsi alla stazione successiva.

La possibilità di utilizzare gli organismi marini per gli studi di sistematica, fisiologia e morfologia, oltre che per il loro eventuale interesse economico, aveva portato molti biologi ed istituzioni accademiche a cercare di stabilire delle strutture di ricerca sulle rive del mare. Il primo laboratorio marino in ordine di tempo fu fondato nel 1843 a Ostenda. In Francia il primo laboratorio sulle rive del mare fu fondato durante gli anni '50 a Concarneau, sulla costa meridionale della Bretagna. Un laboratorio francese fu fondato a Wimereux, a Roscoff nel 1873, e un altro laboratorio fu fondato nel 1881 a Banyuls-sur-mer sulle coste del Mediterraneo. Negli Stati Uniti le tappe furono sostanzialmente analoghe, a indicazione dell'esistenza di un bisogno diffuso per questo tipo di istituzioni. Nel 1873 Louis Agassiz fonda la Anderson School of Natural History, a Pekinese Island, nel 1878 la Johns Hopkins University fonda il Chesapeake Zoological Laboratory, nel 1888 viene fondato a Woods Hole il Marine Biological Laboratory e nel 1892 sulla costa ovest, la Hopkins Marine Station in California.
Immagine storica della Stazione ZoologicaTutti questi istituti marini erano comunque strutture "sul campo" collegate a istituti di ricerca o università, non strutture indipendenti capaci di ospitare differenti ricercatori e una varietà di progetti. Inoltre, le istituzioni marine americane e francesi avevano principalmente finalità didattiche, anche se nel periodo estivo ospitavano attività di ricerca, mentre la Stazione Zoologica di Napoli, come i laboratori di Trieste e Sebastopoli, erano destinate esclusivamente alla ricerca e all'insegnamento avanzato.

Confrontandosi con molte difficoltà, Dohrn cominciò a fantasticare sulla possibilità per i biologi marini di arrivare al mare e trovare un tavolo di lavoro già pronto, con un laboratorio, servizi, prodotti chimici, riviste e libri e le informazioni di dove e quando certe specie potevano essere trovate, insieme ad informazioni utili sulle condizioni locali del mare, dei fondali, delle coste. Dohrn, dopo aver tentato di realizzare il suo progetto a Messina, decise che Napoli sarebbe stato il posto ideale per la sua Stazione. La scelta di questa città era dovuta alla grande ricchezza biologica del mar Mediterraneo ed anche alla possibilità di sviluppare un istituto di ricerca di grande importanza internazionale in una città essa stessa a vocazione internazionale e di grandi dimensioni. Dopo una visita all'acquario di Berlino, che era stato appena aperto, egli aveva pensato che un acquario pubblico avrebbe potuto guadagnare abbastanza da pagare un assistente permanente per i laboratori. Napoli, con i suoi 500.000 abitanti era una delle città europee più grandi e più attrattive, con un notevole afflusso di turisti (30.000 per anno), potenziali visitatori dell'acquario.

Mettendo insieme immaginazione, forza di volontà, abilità diplomatica ed una buona dose di fortuna, grazie al sostegno amichevole di scienziati, artisti e musicisti, Anton Dohrn superò dubbi, ignoranza ed incomprensioni e riuscì a persuadere le autorità comunali di cedergli, a titolo gratuito, un pezzo di terreno sulla riva del mare, nella bella Villa Comunale, allora Parco Reale. Da parte sua promise di costruire la Stazione Zoologica a sue spese. Dohrn sapeva esattamente cosa voleva e come, e preparò lui stesso i progetti per la costruzione. Le fondazioni furono poste nel marzo 1872 e nel settembre 1873 l'edificio era terminato. Dopo il primo edificio, attualmente la parte centrale, un secondo edificio, collegato al primo da un ponte, fu aggiunto nel 1885-1888, mentre il cortile e la parte occidentale vennero costruiti nel 1905. Solo cinquanta anni dopo, la biblioteca sarà inserita tra il primo e il secondo edificio.

L'acquario pubblico, che copre una superficie di 527 mq, fu aperto il 26 gennaio 1874 e rimane ancora oggi unico, in quanto è cambiato molto poco dopo la sua creazione, è il più antico acquario del XIX secolo ancora in attività ed il solo esclusivamente dedicato alla fauna e flora del Mediterraneo. Esso fu costruito sotto la supervisione di William Alford Lloyd, un ingegnere inglese che aveva contribuito al progetto degli acquari pubblici di Amburgo e di Londra.

storia1L'inaugurazione ufficiale della Stazione Zoologica ebbe luogo il 14 aprile 1875 e nel dicembre dello stesso anno fu firmato il contratto fra Anton Dohrn e la Città di Napoli, rappresentata dal sindaco, il senatore Antonio Winspeare.
Una delle caratteristiche che era alla base del successo della istituzione era la notevole agilità e flessibilità della sua struttura. Si trattava di una istituzione internazionale per natura, fondata da un tedesco, gestita come un'impresa familiare e organizzata secondo il modello accademico tedesco, ma localizzata in Italia, con una grande apertura ai contributi finanziari e scientifici di ogni paese e istituzione.

L'idea di una struttura agile, flessibile, piccola ma piena di coraggio e di spirito di iniziativa, costituisce lo "spirito" costante della Stazione, dalle sue origini ad oggi.

Allo scopo di promuovere la natura internazionale della Stazione e per garantire la sua indipendenza economica, e quindi politica, e la libertà della ricerca, Dohrn introdusse una serie di misure innovative per finanziare il suo progetto, in primo luogo l'affitto di spazi di lavoro e di ricerca ("tavoli di ricerca"): per un montante annuale il partner contrattuale (università, governi, istituzioni scientifiche, fondazioni private, anche persone singole) potevano finanziare il soggiorno a Napoli per un anno di uno scienziato, che vi avrebbe trovato tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno per realizzare il suo progetto di ricerca (spazio in un laboratorio, animali, una biblioteca eccezionale e l'aiuto esperto di una struttura tecnica), "senza condizioni", nel senso che i ricercatori erano completamente liberi di perseguire i propri progetti e le proprie idee.

Dohrn iniziò anche, come ulteriore fonte di entrate, a inviare campioni e preparati biologici. Grazie alla forza di invenzione e alla abilità di un altro napoletano, Salvatore Lo Bianco, che era entrato al servizio della Stazione all'età di 14 anni. I metodi di conservazione degli organismi marini furono migliorati a tal punto che la Stazione Zoologica divenne rapidamente celebre per la bellezza e la perfezione tecnica delle sue collezioni di animali marini conservati. Campioni e collezioni furono venduti a musei, università, scuole e privati. Lo Bianco divenne anche un sistematico di valore e molti ospiti della Stazione hanno riconosciuto nelle loro pubblicazioni il suo importante contributo alla ricerca.

Convinto che la disponibilità di tutte le principali fonti stampate fosse una necessità per la ricerca di punta, Anton Dohrn donò la sua importante biblioteca alla Stazione Zoologica e richiese donazioni agli editori scientifici, accademie e agli scienziati, come Darwin, Huxley, Virchow. Complessivamente, le collezioni bibliografiche della Stazione divennero rapidamente uno strumento senza pari per la ricerca bibliografica ed in effetti molti scienziati si sono talvolta recati a Napoli nell'esclusivo scopo di avere accesso alla biblioteca, ancora oggi senza pari in Europa.
La Stazione offriva ai suoi ospiti anche i migliori strumenti scientifici disponibili, acquisiti tramite donazioni o a prezzi particolarmente di favore.

Così, gli ultimi modelli di microscopi della Zeiss erano sistematicamente testati e resi disponibili a Napoli e Ernst Abbe, matematico, fisico e partner della Zeiss, uno degli amici più stretti di Dohrn, permise l'acquisto di microscopi ed altri apparati ottici con una sostanziale riduzione. In cambio, i ricercatori della Stazione suggerivano i modi per migliorare gli strumenti e rendevano nota la Zeiss alla comunità scientifica internazionale. Microtomi, metodi di sezionamento e di colorazione erano egualmente testati e migliorati dagli assistenti e dagli ospiti della Stazione, mantenendo in questo modo l'elevato livello tecnico dei metodi e degli strumenti messi a disposizione dei ricercatori.

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