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Nel 1872 la decisione di Anton Dohrn di edificare a Napoli un Istituto dedicato allo studio della biologia marina, la Stazione Zoologica, era basata su un lungimirante progetto: quello di offrire agli scienziati di vari paesi un luogo di confronto, un
«congresso scientifico permanente» per tutta la comunità internazionale degli studi biologici. Un luogo anche di incontro e interazione di una scienza, ormai moderna, con Napoli, città colta e vivace. Non solo l’Acquario, con il quale attrarre e rendere fruibile al vasto pubblico di napoletani e viaggiatori la vita degli animali marini, che nella Stazione era studiata con le più avanzate metodologie di ricerca, ma lo stesso edificio della Stazione, costruito sul modello dei nuovi musei nazionali e delle grandi esposizioni, veicolava il nuovo slancio di una scienza capace coinvolgere il pubblico "laico" ai propri segreti e sollecitarne le curiosità.
Oggi, nel 2015, in Europa. Per molti aspetti, la scienza contemporanea è meno "friendly", a volte sembra lontana e ostile: OGM, ingegneria genetica, nucleare, nanoparticelle, ecologia. L’impatto con la società, con il nostro quotidiano, con l’alimentazione, la malattia, la riproduzione è oggi forte ed evidente. L’urgenza di una interazione profonda tra operatori della scienza e una società anche lei in rapida evoluzione è sempre più sentita. Nella costruzione di uno Spazio Comune Europeo della ricerca, un forte investimento è stato fatto per stimolare la costruzione di una "scienza" nuova, integrata con la società, attenta alle richieste di conoscenza e alla formazione di una cittadinanza consapevole.
Modera: Maurizio Menicucci
Interveranno: Guglielmo Pepe, Vincenzo Saggiomo, Bernardino Fantini, Annunziata Berrino, Roberto Di Lauro