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EMSO è una infrastruttura europea distribuita con l'obiettivo di monitorare i fenomeni ambientali rilevanti per la comprensione delle complesse interazioni tra la geosfera, l'idrosfera e la biosfera con particolare riferimento agli ambienti profondi.

La SZN è partner della Joint Research Unit (JRU EMSO-IT), che con la condivisione di competenze, banche dati e risorse con altri partner promuove la formazione e la ricerca congiunta ed il trasferimento tecnologico in questo settore delle scienze marine.

Il decennio 2015-2025 sarà di fondamentale importanza per sviluppare gli osservatori marini di nuova generazione ed in particolare per operare con nuove tecnologie nel Mar Tirreno (unico mare interamente italiano) e nel Golfo di Napoli.

www.emso-eu.org

L'enorme quantità di informazioni disponibili rende sempre più necessario il reclutamento di ricercatori in grado di trasformare queste informazioni in conoscenza. Un recente trend internazionale vede anche la creazione di centri di analisi e di sintesi dei dati ecologici. In questa prospettiva la SZN ha stipulato nel 2014, in collaborazione con l'Università di Stanford, una convenzione per la creazione del Centro Marine Ecological Data Analysis and Synthesis (MEDAS).

L’obiettivo di questo centro è quello di analizzare le informazioni esistenti, dando risposte alle grandi domande ed esigenze anche economiche nell’ambito della Blue Growth. La SZN intende, con questo centro, promuovere la formazione di gruppi di lavoro, scuole estive, attività di ricerca, visiting scientists e dottorati di ricerca. MEDAS si focalizzerà sui sistemi marini, sulla gestione ecosistemica e la definizione di nuove politiche di ricerca e gestione delle risorse marine.

La SZN intende migliorare la propria esperienza nel settore della metanalisi dei dati ecologici e nella conoscenza e trasferimento tecnologico, fornendo così anche nuove opportunità di sviluppo al territorio regionale e a livello nazionale.

Grant and Innovation Office
Tel. +39 081 5833367
e-mail: gio(at)szn.it

logo lifewatch

LifeWatch è una e-infrastruttura paneuropea distribuita per lo studio della biodiversità e degli ecosistemi. Il suo obiettivo è di fornire ai ricercatori strumenti informatici e data base utili alla comprensione ed alla gestione degli ecosistemi. La SZN è partner italiano, opera nel Centro Servizi della RI, che collega tecnologie state-of-the-art ICT con le esigenze della biodiversità e della ricerca ecosistemica e contribuisce alla JRU italiana di LifeWatch.

La SZN co-coordina il Centro Tematico Biomolecolare (BTC) all'interno del Centro Servizi fornendo accesso agli strumenti per l'analisi genomiche, metagenomiche, filogenetiche e DNA-barcoding, nonché ai database esistenti. La comunità di ricerca associata alla SZN beneficerà dell’infrastruttura attraverso l'uso di strumenti e servizi on-line del Centro di servizio e tramite la partecipazione dei centri tematici e gruppi di utenti.

www.lifewatch.eu

logo aquarium newPrenota una visita sul sito fondazionedohrn.it

 

Il primo acquario pubblico in Italia

Entrare nello storico acquario pubblico di Napoli, il più antico ancora funzionante, ideato per mostrare gli ecosistemi e la biodiversità del Golfo di Napoli e più in generale del Mediterraneo e la loro possibile evoluzione in relazione ai cambiamenti, significa varcare la soglia del tempo ed immergersi nel sogno del suo fondatore, lo zoologo Anton Dohrn, di fornire e diffondere la conoscenza del mondo sottomarino.
L’Aquarium, infatti, fu inaugurato nel 1874 dopo solo due anni dalla fondazione della stessa Stazione Zoologica, “il grande albergo degli scienziati”, come la definì Benedetto Croce, avvenuta nel marzo 1872, perDSC02109 2 copia 2 assolvere alla triplice funzione di osservazione diretta del mare, intrattenimento divulgativo e finanziamento della ricerca.

Flora e fauna del Golfo di Napoli

Studiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo giungevano a Napoli per analizzare e studiare gli animali dal vivo e nel loro ambiente naturale. Bastavano pochi passi per lasciare il proprio tavolo di studio in fitto, dotato di una ricchissima strumentazione, per ritrovarsi faccia a faccia con la materia della propria indagine, vivente o “fissata” dalle sapienti mani dei conservatori della Stazione Zoologica, primo tra tutti Salvatore Lo Bianco.
Collocato al piano terra l’Aquarium era collegato, e lo è tutt’oggi, direttamente al mare da un canale sotterraneo. L’opera ingegneristica fu affidata all’inglese William Alford lloyd, che aveva già elaborato gli acquari di Londra ed Amburgo. Le sale espositive ricevevano luce naturale dalle finestre laterali e dai lucernai e la semioscurità così generata rendeva la visita ancor più immersiva.
Oggi l’impianto architettonico è rimasto invariato. I lavori di restauro e di necessario ammodernamento hanno consentito il mantenimento delle antiche vasche espositive dedicate agli ambienti del Golfo di Napoli e alle peculiarità della sua vita marina, dotandole dei più moderni e sofisticati sistemi tecnologici per assicurare il benessere degli organismi che lo popolano. Allo stesso tempo mostra una grande novità, rappresentata dalle grandi vasche centrali ospitanti la scogliera corallina tropicale, la visione di un possibile cambiamento del Mediterraneo indotto dai mutamenti ambientali.

Alla scoperta dell’Aquarium

dettagli specie Aquarium SZN DOHRN Autore Marco Signore 11Il viaggio all’interno dell’Aquarium condurrà quindi il visitatore alla scoperta del mare, dalla costa al mare aperto, tra grotte e anfratti, percorrendo praterie di posidonie, passando dal coralligeno agli abissi, dall’ambiente pelagico, abitato anche da specie aliene, dagli scogli mediterranei alle formazioni tropicali. Di particolare interesse sarà il murenario, che rappresenta le strutture di allevamento delle murene (murenari) ideati dagli antichi romani e ben conservati nell’area archeologica sommersa di Gaiola a Capo Posillipo. Un’altra novità è costituita dalla vasca del polpo, organismo antico straordinario che ha un ciclo vitale di circa due anni e una intelligenza simile a quella dei mammiferi.
La conoscenza della ricchezza del mare e della biodiversità in esso contenuta, nonché di tutte le sue meraviglie, deve condurre ciascuno di noi alla consapevolezza della sua importanza per la nostra stessa sopravvivenza. Per proteggerlo e gestirlo in modo ecosostenibile dobbiamo conoscerlo e ancora oggi la nostra conoscenza non è completa.
Il sogno di Dohrn non è mai cessato, il clima scientifico e culturale della sua Stazione Zoologica, attualmente Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie marine, considerato in una classifica internazionale tra i migliori 20 Istituti di Ricerca scientifici al mondo, è giunto sino a noi e ci consente di guardare ad occhi aperti la vita e i misteri del mondo sommerso.

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