Verso un sistema di osservazione integrato nel Golfo di Napoli
Il Golfo di Napoli (Mar Tirreno Centrale, Mediterraneo Occidentale) si estende tra 40°50’-40°32’N e 13°52’-14°28’E, con un’area di 870 km2 e una profondità media di 170 m. Lungo le sue coste, già abitate in epoca pre-romana, vivono circa 4 milioni di abitanti. L’attività delle grandi industrie è estremamente ridotta, mentre è significativa l’attività delle piccole aziende. Nel Golfo coesistono zone inquinate, fra cui Siti di Interesse Nazionale (SIN) quali Bagnoli-Coroglio e Napoli orientale, e zone ad alto grado di naturalità, quali le Aree Marine Protette di Punta Campanella e del Regno di Nettuno.
Il programma di ricerca MareChiara è stato avviato da SZN nel 1984 con l'obiettivo di indagare la struttura e il funzionamento delle comunità planctoniche del Golfo di Napoli in relazione alla variabilità ambientale e al cambiamento climatico. Dal 2006, la stazione LTER-MareChiara (LTER-MC) fa parte delle reti nazionali (LTER-Italia) e internazionali di siti di ricerca ecologica a lungo termine (I-LTER, E-LTER). LTER-MC si trova a 2 miglia al largo della città di Napoli, sull'isobata di 75 m, al confine tra la zona costiera, influenzata dal deflusso terrestre, e le acque oligotrofiche al largo con caratteristiche del Tirreno meridionale. A supporto delle attività di osservazione, nel 2016 sono state installate due boe MEDA-elastic (MEDA A e MEDA B) a breve distanza dalla costa, una al largo della Stazione Zoologica Anton Dohrn e l'altra al largo di Bagnoli. Le boe sono dotate di sensori meteorologici, sonde multiparametriche e misuratori di corrente ADCP. I dati ad alta frequenza vengono trasmessi in tempo reale tramite un ponte Wi-Fi a banda larga e anche tramite la rete GSM. Nel 2022 LTER-MC e l'«Osservatorio pelagico integrato del Golfo di Napoli» sono stati nominati "Azione Decennio Approvata" dalla Nazioni Unite nell'ambito del programma Marine Life 2030 (https://oceandecade.org/actions/gulf-of-naples-integrated-pelagic-observatory/).
Da Marzo 2019 la stazione MareChiara, insieme ad altri siti di interesse, alla foce del fiume Sarno (Nerea_Sarno) e sul Canyon Dohrn al largo di Capri (Nerea_Capri), sono oggetto di un campionamento “aumentato” mensile che coinvolge l’uso di metodi molecolari per incrementare il dettaglio tassonomico e funzionale della biodiversità del Golfo di Napoli. L’Osservatorio si chiama NEREA (Naples Ecological REsearch Augmented observatory www-nerea-observatory.org) ed ha ricevuto l’endorsement delle Nazioni Unite quale progetto nell’ambito del programma OBON (Ocean Biomolecular Observing Network https://www.oceandecade.org/actions/ocean-biomolecular-observing-network-obon/). NEREA inoltre aderisce all’iniziativa EMOBON (European Marine Omics Biodiversity Observation Network https://www.embrc.eu/emo-bon).
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Microscopio Elettronico a Scansione (SEM) JEOL 6700F |
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Microscopio Elettronico a Trasmissione (TEM) ZEISS LEO 912 AB |
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Microscopio Elettronico a Scansione Ambientale (ESEM) ZEISS EVO MA LS |
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Microscopio confocale a scansione laser ZEISS LSM 700 |
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Microscopio confocale a scansione laser LEICA SP8 X |
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Microscopio confocale a scansione laser Zeiss LSM 510 |
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Sistema di imaging a fluorescenza LEICA DMI6000B |
Project Manager
Francesca Margiotta
Project Lifetime
Oct 2014 to Feb 2017
Funding Institutions
Terna Rete Italia SpA
Contribution to SZN
390 K€ euro
Link
La nuova rete dell'energia per l'isola di Capri
Terna
Scopo del progetto è il monitoraggio ambientale nell’area marina interessata dalla posa dei cavi e la messa in funzionamento dell’elettrodotto da 150 kV “Nuova SE Capri - CP Torre A. Centro” da parte della Terna rete Italia, operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica. La realizzazione dell’elettrodotto permetterà di aumentare la sicurezza e l’affidabilità dell’approvvigionamento elettrico dell’isola di Capri, con l’obiettivo di minimizzare i rischi di blackout soprattutto nel periodo estivo. Tale opera prevede la realizzazione di un elettrodotto a 150 kV in corrente alternata completamente in cavo, della lunghezza complessiva di 31 km (di cui 30 sottomarini e 1 terrestre) che collegherà l’attuale stazione di Torre Annunziata con una nuova stazione elettrica a Capri.
Il monitoraggio ambientale nell’area interessata dalla posa dei cavi è finalizzato al controllo degli ecosistemi marini circostanti, evidenziando qualsiasi eventuale situazione di stress o impatto ambientale derivate dalle diverse fasi di realizzazione dell’impianto. In particolare le indagini previste riguardano:
1. Chimica e fisica della colonna d’acqua
2. Praterie di Posidonia oceanica;
3. Habitat di fondo duro (coralligeno)
4. Macrozoobenthos;
5. Chimica, fisica e saggi biologici del sedimento
6. Morfologia e batimetria del fondale marino.
Le operazioni di monitoraggio saranno condotte secondo una precisa tempistica: fase di bianco (rilievi ante operam), durante la fase di realizzazione delle opere e al termine dell’attività di posa (circa 24 mesi dopo il termine dei lavori).
Siamo i partner responsabili delle analisi chimiche della colonna d’acqua. In particolare, ci occupiamo del campionamento e delle successive analisi dei nutrienti (organici e inorganici), della biomassa fitoplanctonica (clorofilla a) e dei solidi sospesi totali (TSS).
Partners
CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare), IAMC-CNR (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero), CIBM (Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci”).
Meet the team
Raffaella Casotti
Francesca Margiotta
Maria Saggiomo
Marco Cannavacciuolo
Augusto Passarelli
Violante Stefanino
Gianluca Zazo
Research Area
Ecologia Costiera
Principal Investigator
Raffaella Casotti
Project Managers
Maria Saggiomo – Francesca Margiotta
Project Lifetime
2015 – 2017
Funding Institutions
Progetto Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA)
Dedicated website
NO
Le informazioni sulla trofodinamica degli ecosistemi costieri antartici (in particolare del Mare di Ross) sono scarse soprattutto durante la transizione dalla primavera all’estate, periodo di massima produzione biologica sia nel ghiaccio marino sia in acque libere. Al fine di colmare tale lacuna, il progetto di ricerca è centrato sulla dinamica trofica di Baia Terra Nova (BTN), un sito modello per lo studio delle aree costiere del Mare di Ross. La trofodinamica simpagica, pelagica e bentonica di BTN sarà analizzata in relazione all’evoluzione del ghiaccio marino ed alla dinamica chimico-fisica delle masse d’acqua mediante tecniche di campionamento e di misura sia tradizionali che innovative (eg AUV, acustica subacquea). Scopo del progetto è ottenere informazioni approfondite sulla variabilità spazio-temporale della produzione primaria, della biomassa e biodiversità delle comunità algali, batteriche e zooplanctoniche (sia simpagiche che pelagiche), dei processi di accoppiamento pelago-bentonico, della biomassa e biodiversità delle comunità bentoniche (inclusi batteri e meiofauna) e dei tassi di degradazione della materia organica in sospensione e nel sedimento. Questo progetto intende contribuire alla conoscenza dello stato ecologico attuale e dei cambiamenti in atto negli ecosistemi costieri antartici in conseguenza di quelli climatici globali, anche in relazione ai meccanismi di scambio della CO2 ed alla conseguente acidificazione oceanica.
I compiti dell’UO riguardano l’analisi della componente biotica e abiotica nelle tre differenti matrici ambientali, ghiaccio, acqua e sedimento a differenti scale spazio-temporali. In particolare saranno effettuate misure finalizzate a determinare:
1) la composizione quali-quantitativa specifica delle comunità microalgali con tecniche di microscopia ottica ed elettronica;
2) la composizione specifica delle microalghe contenute nel materiale raccolto nelle trappole di sedimentazione e nei faecal pellets di organismi erbivori target, mediante tecniche di microscopia ottica ed elettronica;
3) la diversità microalgale mediante metodi molecolari in ghiaccio e in colonna d’acqua;
4) l’efficienza e la capacità fotosintetica con tecniche di fluorescenza modulata;
5) le concentrazione dei nutrienti inorganici (NO3, NO2, NH4, PO4, Si (OH)4) ed organici disciolti (DON e DOP) nel ghiaccio e lungo la colonna d’acqua, con metodi colorimetrici.
Partners
Università di Messina
Università Politecnica delle Marche (UNIPM)
Università di Napoli Federico II (UNINA)
Università degli Studi di Genova (UNIGE)
Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’
CNR IAMC - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero
Istituto Superiore di Sanità
Publications
Rivaro P., Ianni C., Langone L., Ori C., Aulicino G., Cotroneo Y., Saggiomo M., Mangoni O. (accepted). Physical and biological forcing of mesoscale variability in the carbonate system of the Ross Sea (Antarctica) during summer 2014. Journal Marine System
Rivaro P., Abelmoschi M.L., Grotti M., Ianni C., Magi E., Margiotta F., Massolo S., Saggiomo V. (2012). Combined effects of hydrographic structure and iron and copper availability on the phytoplankton growth in Terra Nova Bay Polynya (Ross Sea, Antarctica). Deep-Sea Research Part I – Oceanographic Research Papers, 6297-110, ISSN: 0967-0637, doi: 10.1016/j.dsr.2011.12.008
Mangoni O., Saggiomo M., Modigh M., Catalano G., Zingone A. and Saggiomo V. (2009). The role of platelet ice microalgae in seeding phytoplankton blooms in Terra Nova Bay (Ross Sea, Antarctica): a mesocosm experiment. Polar Biology, 32 (3): 311-323.
Celussi M., Paoli A., Crevatin E., Bergamasco A., Margiotta F., Saggiomo V., Fonda Umani S., Del Negro P. (2009). Short-term under-ice variability of prokaryotic plankton communities in coastal Antarctic waters (Cape Hallett, Ross Sea). Estuarine and Coastal Shelf Science, vol. 81; p. 491-500, ISSN: 0272-7714, doi: 10.1016/j.ecss.2008.12.014
Saggiomo M., De Stefano M., Mangoni O., Saggiomo V., Sarno D., Zingone A. (2006). Sympagic diatom in the annual pack ice of Terra Nova Bay, Ross Sea, Antarctica. PSA Abstracts Journal of Phycology, 42 (s1): 32
Meet the team
Raffaella Casotti
Maria Saggiomo
Francesca Margiotta
Augusto Passarelli
Fabio Conversano
Violante Stefanino
Gianluca Zazo
Marco Cannavacciuolo