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The PhD project will be conducted in collaboration between the Università degli Studi di Napoli Federico II and the Stazione Zoologica Anton Dohrn.
We invite applications for a PhD student to work with Dr Lucia Campese, Dr Mariella Ferrante, Dr Daniele Iudicone and Prof Donato Giovannelli on “Diatom Bloom Dynamics in a Human-Impacted Coastal Environment: Insights from Metagenomics and Metatranscriptomics”
To apply, please follow this link and the guidelines therein.
The application deadline is July 1st, 2024
The PhD project will be conducted in collaboration between the University of Pisa and the Stazione Zoologica Anton Dohrn.
We invite applications for a PhD student to work with Dr Ulisse Cardini and Prof Fabio Bulleri on “Nested microbial interactions in seagrass ecosystems”
To apply, please follow this link and the guidelines therein.
The application deadline is June 20, 2024
MultidisciPLinary Approach for the STudy of plastic litter pollution in MEDiterranean ecosystems:
from impacts to potential solutions
OCTOBER 22nd-25th, 2024 Stazione Zoologica Anton Dohrn
CRIMAC - Research Centre and Marine Advanced Infrastructures in Calabria Amendolara (CS) - Italy
PLASTMed will be the first edition of “CRIMAC Summer School” and will take place from the 22nd to the 25th of October, at the Research Centre and Marine Advanced Infrastructures in Calabria, Stazione Zoologica Anton Dohrn, in Amendolara (CS).
The PLASTMed Summer School will consist of 4 days and will focus on plastic marine pollution in the Mediterranean Sea, dealing with both biotic and abiotic environmental matrices, through a multidisciplinary approach (ecological, biotechnological and toxicological).
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For more info: https://rb.gy/b6hyfs
Una spedizione per studiare gli ecosistemi costieri e la loro risposta all'ambiente, dalle molecole alle comunita |
Con TREC (Traversing European coastlines), intraprendiamo un viaggio attraverso le coste europee per esplorare la biodiversità e l'adattabilità molecolare delle comunità microbiche e di alcuni organismi chiave selezionati. |
Una nuova era di esplorazione degli ecosistemi I partner principali del TREC sono il Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL), la Tara Ocean Foundation e il Centro Europeo per le Risorse Biologiche Marine (EMBRC-ERIC). A Napoli, uno dei super-siti della spedizione, la Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN) ospita e supporta il progetto e sviluppa attività scientifiche e di Public Engagement in collaborazione con i Partner e NBFC. |
Partecipa e divertiti! Scarica il programma
Giochi, visite guidate, mostre, laboratori divertenti e molto altro aspetta solo te
Tutte le attività sono gratuite
La SZN ha organizzato diverse attività di coinvolgimento del pubblico in collaborazione con l'EMBL e con la Fondazione TARAOcean.
Visite guidate AML (Advanced Mobile Lab)– Uno sguardo all'interno del laboratorio mobile di TREC
Destinatari: dai 12 ai 99 anni
Cosa: visita guidata interattiva che offre ai partecipanti l'opportunità di esplorare direttamente l'Advanced Mobile Lab. Durante la visita verranno mostrate apparecchiature ultramoderne dell’AML e i partecipanti avranno la possibilità di vedere da vicino alcuni mini-esperimenti.
Dove: AML lato mare dell’edificio principale della SZN.
Quando: 11 maggio, 15:00 – 20:00
PRENOTAZIONE OBBLGATORIA QUI
TARA al Molo San Vincenzo
Tre attività si svolgeranno nei pressi della Goletta TARA:
Dove: Molo San Vincenzo (Marina Militare).
Quando: 11 maggio, 10:00 - 13:00 e 15:00 - 18:00
ATTENZIONE!! ACCESSO LIMITATO CON PRENOTAZIONE GRATUITA OBBLIGATORIA PER ACCEDERE AL MOLO AL SEGUENTE LINK
• Visite guidate su TARA - Alla scoperta di TARA
Destinatari: dagli 8 ai 99 anni
Cosa: visita guidata interattiva che offre ai partecipanti l'opportunità di esplorare da vicino la Goletta TARA, come è fatta, di cosa si occupa, come è la vita e il lavoro a bordo.
• Osservare gli abitanti invisibili dell'oceano – Laboratorio pratico con microscopio portatile
Destinatari: dagli 8 ai 99 anni
Cosa: un'esperienza per scoprire un mondo essenziale per la vita sulla Terra, il microbioma marino, osservando campioni di acqua marina locale con il microscopio Curiosity e comprendendo l'importanza del microbioma marino e perché deve essere studiato per proteggerlo meglio.
• Plastica in mare, le soluzioni sono sulla terra – Ludo-informazione interattiva sull'inquinamento da plastica
Destinatari: dagli 8 ai 99 anni
Cosa: un workshop basato sul gioco per risalire alla fonte dell'inquinamento da plastica e degli inquinanti chimici associati e trovare soluzioni. Osserva la plastica nelle sue diverse forme, scardina le idee preconcette e scopri il tuo potere di fare la differenza.
Trec in the City – Scienza e gioco in giro per Napoli
Tre attività coinvolgenti che sapranno incuriosirvi e farvi divertire, non lasciarti sfuggire l’occasione!
Dove e Quando:
Piazza Municipio, 4 maggio, 15:00 - 19:00
Città della Scienza, 5 maggio, 09:00 - 17:00
Mostra D'Oltremare, 7 maggio, 16:00 - 19:00
Rotonda Diaz, 8 maggio, 16:00 - 19:00
Mostra D'Oltremare, 9 maggio, 16:00 - 19:00
Rotonda Diaz, 10 maggio, 16:00 - 19:00
Piazza Municipio, 11 maggio, 15:00 - 19:00
Mostra D'Oltremare, 12 maggio, 15:00 - 19:00
• Microscopio portatile Curiosity
Destinatari: dai 6 ai 99 anni
Cosa: Hai sempre desiderato usare un microscopio? Vieni a trovarci e scoprirai l’invisibile! Questo stand espositivo itinerante offre esperienze pratiche e "scienza-wow!" sulla microscopia. Grazie ad un microscopio portatile vedrai campioni reali della spedizione TREC, osservando così il plancton in un modo unico e divertente!
• Corri, scienziato, corri!– Gioco dell'oca scientifico
Destinatari: dai 4 ai 99 anni
Cosa: Vieni a giocare ad un gioco dell’oca gigante per scoprire i segreti di una spedizione scientifica! Potrai sperimentare le sfide e i successi del campionamento per una spedizione scientifica.
N.B Il gioco "Run, Scientist, Run" sarà svolto in tutte le location tranne in Piazza Municipio
• L'oceano, questo sconosciuto – Mostra
Destinatari: dagli 8 ai 99 anni
Cosa: una mostra, concepita come un viaggio, composta da 6 pannelli illustrati per veicolare un messaggio chiave: l'Oceano è l'ecosistema centrale del nostro pianeta
Nexus Island
Destinatari: dai 12 ai 99 anni
Cosa: Un workshop interattivo, basato sul gioco, incentrato sulla salute del pianeta. Proprio come uno scienziato prenderai parte ad una spedizione per scoprire, raccogliere e studiare gli organismi delle aree costiere di un'isola…riuscirai a salvarla?
Dove:Città della Scienza
Quando: 5 maggio, 09:00 - 17:00
Scienza senza frontiere – Tavola rotonda su TREC con illustrazioni in diretta
Destinatari: dai 18 anni in su
Cosa: in occasione della Giornata dell'Europa, la Tara Ocean Fondation e l'Institut Français Napoli vi invitano a una tavola rotonda sul TREC, una spedizione che trascende i confini geografici, disciplinari e degli ecosistemi. La tavola rotonda è composta da Douglas Couet, biologo marino del CNRS, Francia; Iole di Capua, biologa marina della SZN, Italia; Anne-Marie Alleaume, divulgatrice professionista della Tara Ocean Fondation, Francia. La discussione sarà illustrata in tempo reale dall'artista belga François Olislaeger.
Dove: Institut Français Napoli (via Francesco Crispi 86).
Quando: 9 maggio alle 18:00
La scienza in Viaggio – Conversazioni scientifiche con e per il pubblico
Destinatari: dai 18 anni in su
Cosa: Unitevi a noi per una serata divertente, informale e accessibile durante la quale scienziati di tutta Europa si riuniscono per discutere con voi! Un momento di condivisione durante il quale il progetto TREC - e la scienza in generale - vengono presentati e discussi con il pubblico.
Dove: Lo Spark Cafè di Napoli (Piazza Bovio, 33)
Quando: 10 maggio alle 18:00
PlanktoQuest – Esperienza di Realtà Virtuale sul plancton
PRENOTAZIONE OBBLGATORIA QUI
Destinatari: dagli 8 ai 99 anni
Cosa: Il plancton come non lo hai mai visto: tuffati in un'esperienza di realtà aumentata che ti permetterà di “toccare” l’invisibile! Potrai vedere e manipolare il plancton marino con le mani, allungarlo, sezionarlo, nutrirlo e persino entrarci all’intern, il tutto grazie ad un visore e alle tue mani (nessun computer, nessun controller).
Dove: Stazione Zoologica Anton Dohrn
Quando: 11 maggio, 09:00 – 16:30 e 12 maggio, 09.00-12.30
Nell'ambito della storica manifestazione del Maggio dei Monumenti (3 maggio-2 giugno), la cui 30esima edizione è dedicata al tema “Le acque di Napoli”, il 9 maggio (17:00-19:00) presso la Lega Navale (Via Acton, Molosiglio) ci sarà l'incontro La spedizione TREC e la goletta TARA: incontro con la biologia e l’oceanografia lungo le coste europee.
I due relatori – Chris Bowler direttore della spedizione Tara Oceans e Maurizio Ribera d’Alcalà Stazione Zoologica Anton Dohrn - illustreranno gli aspetti tecnici e le finalità della spedizione scientifica TREC, partita nel 2023 per esplorare gli ecosistemi ai confini fra terra e mare lungo le coste europee, ed il fondamentale ruolo dell’acqua nel collegare la terra al mare.
Seguirà una passeggiata sul molo S. Vincenzo della Marina Militare dove sarà attraccata la goletta da ricerca TARA e il Prof. Bowler illustrerà le principali attrezzature usate per i campionamenti.
Per l'evento è necessaria la prenotazione inviando nome e cognome a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il 16 maggio 2024, Politici, Istituzioni e stakeholder si uniscono ai ricercatori per un'immersione unica nel cuore di due grandi progetti.
Un'occasione imperdibile per:
• Comprendere le attività dei progetti TREC e CRIMAC
• Scoprire l'importanza della ricerca per la conoscenza e la tutela del territorio
• Incontrare politici, istituzioni, stakeholder e ricercatori
• Condividere idee, riflessioni e possibili collaborazioni
Programma:
Mattina (10:30 - 12:00)
• Visita al sito di campionamento TREC presso la Foce del Fiume Ferro: un'occasione imperdibile per osservare da vicino il lavoro dei ricercatori e scoprire le preziose informazioni raccolte per le ricerche in corso.
Pomeriggio (15:30 – 18.00 Sala Conferenze - Calabria Marine Centre - CRIMAC)
Dopo i Saluti Istituzionali, che vedranno la partecipazione di figure di rilievo del panorama scientifico e istituzionale, il convegno " TREC incontra CRIMAC" entrerà nel vivo con la presentazione e la disamina delle attività che caratterizzano questi due importanti progetti.
TREC e CRIMAC due realtà con un obiettivo comune: la tutela e la valorizzazione del territorio attraverso la ricerca scientifica d'avanguardia.
Un'occasione unica per scoprire da vicino le loro missioni, i risultati ottenuti e le sfide future. Un viaggio affascinante all'interno di laboratori all'avanguardia e strumentazioni innovative, dove la scienza si trasforma in strumento per comprendere e proteggere a diversa scala il nostro pianeta.
Ma l’incontro non si ferma qui, la tavola rotonda, aperta al confronto con esponenti di spicco di altri Enti di Ricerca, Università, Realtà Territoriali, stakeholder, giornalisti e cittadinanza interessata, sarà un'occasione per approfondire i temi chiave legati alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo sostenibile. Un dialogo aperto e costruttivo, dove diverse voci e competenze si intrecceranno per tracciare la rotta verso un orizzonte più sostenibile e resiliente. Un'opportunità preziosa per condividere idee, esperienze, promuovendo la sinergia e la collaborazione tra i vari attori del settore. Al termine della tavola rotonda, i partecipanti saranno invitati a visitare i laboratori e le strumentazioni della sede CRIMAC. Un'immersione diretta nel cuore della ricerca, dove potranno ammirare da vicino le tecnologie all'avanguardia impiegate per lo studio e la tutela dell'ambiente marino.
Un invito a tutti gli stakeholder, agli operatori del settore, agli studenti e alla cittadinanza attiva a partecipare attivamente a questo incontro, per costruire insieme un futuro più sostenibile per le generazioni presenti e future.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una nuova ricerca mostra che i livelli elevati di inquinamento da plastica possono uccidere gli embrioni di una vasta gamma di animali oceanici.
Gli scienziati hanno testato gli effetti dei nuovi pellet di PVC (i “nurdles” di pre-produzione utilizzati per realizzare molti prodotti di plastica) sullo sviluppo di dieci specie, che abbracciano tutti i principali gruppi (superphyla) di animali oceanici.
L'esposizione ad alte concentrazioni di pellet di PVC ha impedito uno sviluppo sano in tutte e dieci le specie.
Il processo principale interessato era la morfogenesi – un organismo che sviluppa la sua forma – e gli embrioni malformati non possono sopravvivere.
Lo studio, condotto da un team internazionale guidato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn (Italia) e in collaborazione con l’Università di Exeter (Regno Unito), l’Università di Barcellona (Spagna) e la Queen Mary University di Londra (Regno Unito), evidenzia i “potenziali effetti catastrofici” dell’aumento dei livelli di plastica nell’oceano.
"Quando esposte ad alti livelli di nuovi pellet di PVC, le specie che abbiamo esaminato hanno mostrato diversi problemi sviluppo", ha affermato la prima autrice dello studio, la dott.ssa Eva Jimenez-Guri.
“Alcuni non sono riusciti a creare una conchiglia o una notocorda, altri non sono riusciti a formare caratteristiche bilaterali (sinistra-destra), altri hanno semplicemente smesso di svilupparsi dopo alcuni cicli di divisione cellulare.
“Nessuno è riuscitio a creare un embrione vitale”.
Lo studio ha incluso anche specie che si riproducono asessualmente mediante rigenerazione (scissione) e ha scoperto che anche queste erano colpite da alte concentrazioni di nuovi pellet di PVC.
“Il livello di inquinamento che abbiamo esaminato sarebbe stato riscontrato solo in circostanze come una fuoriuscita di pellet di PVC”, ha affermato la dottoressa Jimenez-Guri.
“Sappiamo che questi eventi straordinari possono accadere. Ad esempio, a gennaio milioni di pellet sono fuoriusciti da una nave mercantile al largo del Portogallo.
“Si è scoperto che anche i fiumi e le spiagge vicino agli impianti petrolchimici contengono livelli molto elevati di pellet di pre-produzione”.
L’Unione Europea sta attualmente discutendo una legislazione volta a ridurre i rilasci di pellet di plastica pre-produzione.
Lo studio ha inoltre esaminato gli effetti tossici dei campioni di plastica recuperati dalle spiagge.
Sebbene gli effetti non fossero così diffusi come quelli dei nuovi pellet di PVC, è stato riscontrato che alte concentrazioni influenzano lo sviluppo di molluschi, ricci di mare, stelle marine e ascidie.
Le coste e i fiumi sono noti punti focali dell’inquinamento da plastica e, poiché le specie oggetto dello studio vivono tutte in aree costiere, un grave inquinamento potrebbe avere un impatto notevole.
“Se si verifica un inquinamento estremo in un momento in cui queste specie si riproducono, allora non si avrà la generazione successiva di quelle specie”, ha affermato la dottoressa Jimenez-Guri.
Spiegando come la plastica causa anomalie dello sviluppo, la dottoressa Jimenez-Guri ha affermato che la plastica contiene una complessa varietà di componenti potenzialmente dannosi, tra cui in questo caso lo zinco, che vengono rilasciati lentamente una volta che la plastica è nell’acqua.
La ricerca è stata finanziata da una borsa di studio Marie Skłodowska-Curie assegnata alla la dottoressa Jimenez-Guri presoo la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
L’articolo, pubblicato sulla rivista Chemosphere, è intitolato: “Developmental toxicity of pre-production plastic pellets affects a large swathe of invertebrate taxa” (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S004565352400780X).
Tipo selvatico (a sinistra) Parhyale hawaiensis (crostaceo), Ciona intestinalis (tunicato) ed Exaiptasia diaphana (cnidario) accanto agli animali dello stesso stadio trattati con percolati di pellet di PVC (a destra).
Il gruppo di ricerca guidato dalla Dott.ssa Maria Ina Arnone alla Stazione Zoologica Anton Dohrn ha pubblicato un nuovo studio che descrive lo sviluppo e la caratterizzazione delle cellule che producono l’ormone di rilascio della tireotropina (TRH) dai primi stadi di sviluppo fino allo stadio successivo alla metamorfosi, chiamato juvenile.
I ricci di mare hanno uno sviluppo complesso. Dopo gli stadi embrionali segue un stadio di larva, chiamata pluteo, che non assomiglia all’adulto, cui darà origine dopo metamorfosi. Durante tutto lo sviluppo il sistema nervoso si accresce in complessità. Utilizzando tecniche per la visualizzazione di mRNA e proteine, è possibile individuare specifici neuroni, ottenere informazioni sulla loro funzione e seguirne le modifiche durante lo sviluppo.
In questo studio, il team di ricercatori si è concentrato su un particolare gruppo di neuroni (detti TRHergici) che producono un omologo dell’ormone TRH che nei mammiferi è prodotto dal cervello e controlla l’attività della tiroide. In particolare, i ricercatori hanno individuato le cellule TRHergiche a vari stadi dello sviluppo nella specie mediterranea Paracentrotus lividus, mostrando come il numero di cellule e di assoni aumenta fino a produrre una estesa rete di neuroni TRHergici. Nei juvenile questa rete colonizza quasi tutte le strutture, comprese le spine e i pedicelli.
Infine, i ricercatori hanno caratterizzato gli altri geni espressi dalle cellule TRHergiche della larva di P. lividus e le hanno confrontate con quelle di altre specie di riccio di mare: Strongylocentrotus purpuratus, Arbacia lixula e Heliocidaris tuberculata; in questo modo hanno indagato come questi neuroni si sono evoluti.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista Frontiers in Neuroscience
(https://www.frontiersin.org/journals/neuroscience/articles/10.3389/fnins.2024.1378520/full), è stato svolto nel laboratorio della Dott.ssa Arnone alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, dalla Dott.ssa Maria Cocurullo in collaborazione con il Dott. Periklis Paganos e la Dott.ssa Giovanna Benvenuto.
Nel 1898 Camillo Golgi descrisse la struttura intracellulare che in seguito prese il suo nome, l’apparato di Golgi, e che oggi sappiamo essere coinvolta nel trasporto e nella modificazione di proteine destinate alla secrezione. L’apparato di Golgi può essere formato da unità singole o multiple; quest’ultime possono rimanere indipendenti o connettersi le une alle altre in un’unica struttura centralizzata chiamata Golgi ‘ribbon’. Il ribbon è generalmente considerato un’organizzazione dell’apparato di Golgi esclusivamente presente nelle cellule degli animali vertebrati. Il motivo per cui il Golgi ribbon si sia evoluto e le sue funzioni biologiche non sono chiare. Tuttavia, in diverse patologie, tra cui le malattie neurodegenerative, questa organizzazione dell'apparato di Golgi viene persa, indicandone l’importanza per la fisiologia cellulare.
Lavorando sulla secrezione cellulare, prima a UConn Health negli Stati Uniti e in seguito all’University College London nel Regno Unito, il dottor Ferraro è stato a lungo affascinato dal Golgi ribbon, ipotizzando che le sue funzioni possano essere decifrate tramite un approccio di biologia comparativa, in una prospettiva evoluzionistica. Rientrato in Italia, alla Stazione Zoologica Anton Dorhn, il dottor Ferraro ha focalizzato i suoi interessi sul Golgi ribbon conducendo uno studio che ha coinvolto numerosi colleghi dell’istituto napoletano e di centri di ricerca in Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Norvegia e Stati Uniti (*). Lo studio, apparso in questi giorni sulla rivista Cell Reports (ref) ha scoperto che lungi da essere esclusivo dei vertebrati il Golgi ribbon è presente nelle cellule di molti gruppi tassonomici di animali. Queste osservazioni indicano che questa struttura dell’apparato di Golgi è apparsa presto nella storia evolutiva degli animali, prima della loro diversificazione nei gruppi oggi esistenti. Lo studio ha anche rivelato che questa struttura, inizialmente assente, si forma durante lo sviluppo embrionale nel riccio di mare, nell’ascidia e nell’anfiosso. Questa osservazione suggerisce la possibilità che il Golgi ribbon abbia una funzione nello sviluppo embrionale e che forse questo è il ruolo ancestrale per cui si è evoluto.
Rivelando l’insospettata e ampia presenza del Golgi ribbon tra gli animali, lo studio che si è avvalso della collaborazione interdisciplinare di zoologi, biologi cellulari, dell’evoluzione e dello sviluppo riporta l’attenzione della comunità scientifica su questa struttura enigmatica e sulla importanza di decifrarne le funzioni. Futuri studi in questa direzione permetteranno una maggiore comprensione del ruolo del Golgi ribbon nell’evoluzione delle cellule animali e nella loro fisiologia, e delle conseguenze che la sua perdita sul decorso delle malattie neurodegenerative e di altre patologie.
Un’indagine morfologica dell’apparato di Golgi in specie contemporanee ha permesso di identificare l’origine del Golgi ribbon durante la storia evolutiva degli animali nell’antenato comune degli cnidari (meduse e coralli) e dei bilateri (tutti gli animali con simmetria bilaterale).
Le immagini mostrano un embrione di riccio di mare (Paracentrotus lividus) marcato con indicatori fluorescenti dell’apparato di Golgi (verde) e della membrana plasmatica (magenta). Si può osservare come l’apparato di Golgi, inizialmente presente come elementi separate nelle cellule embrionali, divenga una singola struttura, il Golgi ribbon. Il tempo trascorso dalla fecondazione è indicato.
*Oltre a Francesco Ferraro allo studio hanno contribuito Giovanna Benvenuto, Serena Leone, Emanuele Astoricchio, Enrico D’Aniello, Salvatore D’Aniello e Ina Arnone della Stazione Zoologica Anton Dohrn; Sophia Bormke, Jack Ullrich-Lüter e Carsten Lüter del Museo di Storia Naturale di Berlino in Germania; Sanja Jasek e Gáspár Jékely del Living Systems Institute della University of Exeter nel Regno Unito; Maike Kittelmann del Department of Biological and Medical Sciences della Oxford Brookes University nel Regno Unito; Kent McDonald della University of California Berkeley negli Stati Uniti; Volker Hartenstein del Department of Molecular, Cell and Developmental Biology dell’University of California Los Angeles negli Stati Uniti; Valentina Baena del Department of Cell Biology di UConn Health di Farmington negli Stati Uniti; Héctor Escrivà e Stephanie Bertrand dell’Istituto di Biologie Intégrative des Organismes Marins della Universita della Sorbona e CNRS in Francia; Bernd Schierwater dell’Institute of Ecology and Evolution della Hannover University of Veterinary Medicine Foundation in Germania; Pawel Burkhardt del Michael Sars Centre dell’Università di Bergen in Norvegia; Iñaki Ruiz-Trillo dell’Institut de Biologia Evolutiva dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona in Spagna. February 29, 2024 DOI:https://doi.org/10.1016/j.celrep.2024.113791