Dopo la seconda guerra mondiale, la scienza ed in particolare le scienze biomediche si espandono ad una velocità impressionante e su una scala istituzionale ed economica in crescita continua. Il numero di scienziati aumenta rapidamente, come aumentano i costi delle apparecchiature e dei materiali di laboratorio. L'era della scienza romantica è finita e gli ideali della ricerca scientifica passano dall'impresa individuale legata ai sogni e ai progetti dei singoli ad uno sforzo collettivo su grande scala.
La Stazione rimane un punto di riferimento a livello internazionale, e "l'esperienza napoletana" continua a convincere scienziati brillanti ad andare alla Stazione. Questo è vero soprattutto per la biologia italiana e per l'Università di Napoli; la Stazione Zoologica per molti dei ricercatori italiani costituisce il modo per entrare in contatto con la ricerca biologica di punta, grazie alla presenza a Napoli di ricercatori ospiti e alla straordinaria biblioteca. Il carattere internazionale della istituzione viene mantenuto tramite progetti di collaborazione scientifica, in primo luogo con il Marine Biological Laboratory di Woods Hole e i laboratori inglesi di biologia marina.
Tuttavia, il sistema dei "tavoli" porta necessariamente alla frammentazione dei programmi e alla dispendiosa dispersione delle apparecchiature sperimentali, dato che ogni ricercatore arriva con il proprio progetto e cerca a Napoli le migliori condizioni per realizzarlo. Questo produce una larga eterogeneità dei programmi di ricerca, che dipendono dagli scienziati che occupano i diversi tavoli messi a disposizione dei governi, senza alcuna continuità che potesse ammortizzare gli importanti investimenti resi necessari dal nuovo tipo di ricerca biologica. Una certa eterogeneità esisteva anche in precedenza, ma essa aumenta ancora nel secondo dopoguerra, seguendo la moltiplicazione delle linee di ricerca della biologia, che sta diventando la scienza leader a livello mondiale. Questo produce una difficile crisi finanziaria.
Ci si rende conto che la Stazione Zoologica ha bisogno di una nuova struttura istituzionale e amministrativa, in modo da garantirsi una base finanziaria solida e permanente. Per circa un secolo il governo italiano aveva continuato a riconoscere il carattere unico della Stazione, un istituto privato in un quadro internazionale, ma nel nuovo contesto della scienza, questa situazione non è ulteriormente sostenibile. Nel 1967 il Governo italiano affida la gestione dell'Istituto a commissari straordinari.