La Cleptopredazione è una forma di interazione tra organismi completamente nuova
La Cleptopredazione è una forma di interazione tra organismi completamente nuova, la cui scoperta va a minare alcuni paradigmi di biologia ed ecologia e apre nuovi scenari, anche per quel che riguarda la definizione delle forme di relazione non necessariamente riferite alle sole scienze naturali.
In un articolo scientifico appena pubblicato su Biology Letters (Willis et al., 2017), prestigiosa rivista della Royal Society, i ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli in un team composto da ricercatori di CNR-IAMC, Università del Salento e di due prestigiose università britanniche (Portsmouth e Glasgow) descrivono il modo in cui il variopinto nudibranco mediterraneo, Cratena peregrina, si nutre.
Nei libri di testo è scritto che Cratena peregrina e numerosi suoi consimili si nutrono di cnidari. Infatti, la specie in esame vive sopra colonie dell’idroide Eudendrium racemosum, e si nutre andando a staccarne ad uno ad uno i piccoli polipi di cui è composto. A prima vista, questa sembrerebbe essere una classica forma di predazione, in cui un organismo mangia una preda completamente o in parte. Lo stesso Eudendrium racemosum è un predatore in quanto i piccoli polipi sono micidiali cacciatori di organismi dello zooplancton.
Tuttavia, come comunemente accade in natura, esistono una serie di varianti al classico rapporto preda predatore. Ad esempio, in alcuni casi i predatori diventano opportunisti e si comportano da ladri di prede altrui, un comportamento chiamato cleptoparassitismo. In tal caso, il furto avviene senza danno fisico per il predatore che per primo ha catturato la preda; si tratta di una forma di pirateria praticata da numerosi organismi: un esempio classico di cleptoparassitismo è quello dei branchi di iene che mettono in fuga leoni o leopardi per sottrargli la preda. Il nuovo meccanismo descritto dal gruppo di ricerca italo-britannico utilizzando diversi approcci (analisi degli isotopi stabili di N e C per definire il livello trofiche delle specie, analisi comportamentali con esperimenti di scelta delle risorse, analisi statistiche avanzate) comporta sia la predazione, sia il cleptoparassitismo. Infatti, Cratena peregrina attacca e mangia i polipi della colonia di Eudendrium racemosum mente si stanno alimentando di zooplancton. Attaccando questi polipi il nudibranco di fatto ruba le prede già catturate dall’idroide e ne mangia anche i polipi. I polipi con stomaci vuoti sono quasi del tutto ignorati dal “cleptopredatore”, e ciò conferma che il suo vero obiettivo è il gustoso ripieno di crostacei altamente energetico e non il polipo.
Per il New York Times, la bella Cratena peregrina va in giro cercando i “tacchini ripieni” del mare, mentre il prestigioso magazine scientifico online di Science con un gioco di parole, “trick for extra treat”, che richiama le usanze di Halloween (l’articolo è uscito il 1° Novembre) sottolinea il “trucchetto” escogitato da Cratena peregrina per ottenere un “manicaretto” extra. Di tono diverso, ma altrettanto intrigante è l’interpretazione data dal Daily Kos, magazine Americano online di politica, che sottolinea la coincidenza tra il lancio del piano dei Repubblicani in tema di tasse negli USA e l’uscita dell’articolo scientifico, notando assonanze tra il comportamento dei Repubblicani e quello di Cratena peregrina (Kleptopredation) e ringraziando gli scienziati per aver fornito una nuova definizione in economia. Dopo pochi giorni dalla pubblicazione l’articolo, ripreso dalle maggiori testate giornalistiche mondiali, è entrato di diritto tra le “trending stories” di EurekAlert, la più importante agenzia di stampa al mondo specializzata in notizie scientifiche.