Allevamento di Paracentrotus lividus nella Facility MaRe della Stazione Zoologica
Il riccio comune, Paracentrotus lividus, è stato tra i primi organismi marini ad essere utilizzato nella ricerca, per esempio in embriologia. Negli ultimi vent’anni il suo utilizzo si è largamente ampliato. Infatti, è diventato un valido organismo modello in ricerche nel campo della biologia cellulare, della biologia evolutiva dello sviluppo (Evo-Devo) e dell’ecotossicologia. Una delle principali ragioni perché questa specie è così “popolare” tra i ricercatori, risiede nel fatto che i vari stadi di sviluppo (dalla fecondazione all’animale adulto) possono essere osservati in modo semplice ed agevole.
Tuttavia, una limitazione all’utilizzo dei modelli animali in generale, incluso il riccio di mare, è legata alla stagionalità del loro ciclo riproduttivo. I gameti non sono disponibili fuori dalla stagione riproduttiva.
Paracentrotus lividus, non è solo un importante modello animale per la ricerca; le sue gonadi sono considerate anche una prelibatezza da molti, da qui il forte declino dei suoi stock lungo le coste del Mediterraneo, dovuto a cattura indiscriminata. Oggi, questa specie è inserita nell’Appendice 3 del Protocollo ASPIM, e in Italia la sua pesca è regolamentata dal D.M. del 12/01/95.
Pertanto, vi è la forte necessità di mantenere e di allevare questa specie tutto l’anno in laboratorio, in condizioni controllate, e in acquacultura per l’aspetto più di tipo commerciale. In questo modo, il forte sfruttamento delle popolazioni naturali inizierebbe a diminuire e contemporaneamente si creerebbero nuove attività economiche e di lavoro.
Presso la Facility MaRe della Stazione Zoologica Anton Dohrn sono state avviate con successo prove di allevamento, e giovani ricci stanno crescendo. Si stanno testando diverse diete e monitorato il loro effetto sulla crescita. Lo sviluppo successivo sarà quello di trasferire in mare i giovani esemplari provenienti dalla nursery della Facility, dove completare il loro sviluppo fino allo stadio adulto. Per la ricerca, infine, è fondamentale disporre di esemplari adulti in “stato fertile” tutto l’anno. Pertanto, si stanno sperimentando diverse diete, verificandone l’accrescimento gonadico e la qualità dei gameti prodotti.
